Che peso attribuisce l’algoritmo di Facebook ai “like”? Vi presentiamo EdgeRank.

edgerank

EdgeRank

“Ma stai sempre su Facebook!”,  “Da quando stare sui Social è un lavoro?”,  “Che ci vuole a mettere due foto con una didascalia?”.

Siamo travolti continuamente da questi luoghi comuni.

Facebook, spesso e volentieri,  viene concepito sotto un’ottica negativa, come luogo dell’ozio e dell’Entertainment visto  nella sua accezione primordiale.

In realtà Facebook, come gli altri Social Network, rappresenta  una risorsa preziosa.

I Social Network sono qui, non andranno da nessuna parte. Risulta necessario essere  dove sono clienti, ossia nei Social Network.

Facebook fa parte a pieno titolo della nostra vita, gli utenti ne hanno piena coscienza.

Abbiamo assistito alla trasformazione di una piattaforma in cui giovani coltivano amicizie in un luogo per le aziende in cui poter intercettare potenziali clienti.

Facebook è il Social Network con più utenti in Italia, un asset indispensabile per presidiare la Rete, creare e cimentare relazioni con le community di riferimento, interagire con i clienti veicolandoli al sito, creare  condivisione di momenti, interazioni e sinergie in modo diretto, rapido e pervasivo.

Le persone si raccontano,  passano il tempo,  trovano riscontro al loro bisogno umano.

Acquisisce importanza la centralità dell’esperienza d’uso dell’utente.

Facebook ha bisogno delle persone, le aziende hanno bisogno della dimensiona umana di  Facebook  per individuare ed arrivare a queste persone.

Uno dei più grandi errori commessi è che si fa riferimento al numero di “ mi piace” su una pagina Facebook come principale parametro di successo.

Raddoppiare i “like” non vuol dire raggiugere un risultato concreto a lungo termine.

Acquisire “like” non profilati ed invitare tutti i profili di amici, parenti e colleghi fino allo sfinimento a mettere “mi piace” alla propria pagina aziendale è del tutto irrilevante a livello di performance business.

La corsa affannata ai “mi piace” è la vanity metric per antonomasia.

Perché in questo caso i numeri non fanno la differenza?

Ce lo spiega EdgeRank, l’algoritmo di Facebook che determina la visibilità dei contenuti visibili nella sezione notizie degli utenti.

EdgeRank seleziona una parte esigua degli amici  a cui mostrare il contenuto pubblicato.

Si parla del 3%  di visibilità dei contenuti legato a tre fattori determinanti: le affinità degli utenti con ogni membro della sfera sociale, il peso delle interazione, il fattore temporale collegato alle interazioni.

Data la bassa visibilità acquisisce rilevanza l’interesse che l’utente nutre verso i contenuti promossi.

E’ necessario creare conversazioni ed interesse, non conta la mole di follower che abbiamo, conta chi è veramente interessato a quello che promuoviamo e la qualità dei contenuti che trasmettiamo.

L’ obiettivo del newsfeed è mettere in evidenza i contenuti giusti, al momento giusto verso il pubblico giusto.

Facebook  assume la fisionomia di un agorà in cui ascoltare, intercettare e coinvolgere i nostri potenziali clienti.

Dobbiamo comprendere perché l’utente è su Facebook, ascoltarlo rispettando i suoi spazi.

Cosa possiamo fare per aumentare l’ EdgeRank e far sì che i contenuti appaiano nel  maggior numero dei newsfeed dei nostri fan?

L’autorevolezza e la fiducia si guadagnano con contenuti generati un’attenta analisi, pianificazione e cura del dettaglio.

Sfruttiamo al massimo le potenzialità che Facebook ci offre per alimentare il coinvolgimento e l’affinità con l’utente coinvolgendolo in discussioni attraverso  l’utilizzo di contest, contenuti interattivi, gif animate, eventi real time, reaction.

Una particolare attenzione va posta sull’ aspetto visual : foto e video hanno una particolare rilevanza ai fini della visualizzazione dei contenuti sul newsfeed e possono creare storie ed intrecci coinvolgenti ed emozionanti per il nostro pubblico.

Alla luce di queste riflessioni stare sui Social è una cosa seria, non può essere improvvisata dal “cugino di turno smanettone che fa i social”, noto trend dei tempi odierni.

L’aspetto ludico dei Social Network non deve trarre in inganno e  far credere che gestirli sia un gioco da ragazzi. No, non lo è assolutamente.

Una persona non qualificata che non conosce  le regole ed i meccanismi dell’universo digitale,  non otterrà mai una performance ottimale.

Risparmio spesso non è sinonimo di guadagno, anzi spesso e volentieri rappresenta un’azione controproducente.

Il marketing non è ingenuo come può sembrare, non lascia assolutamente al nulla al caso.

Il Social Media Manager conosce gli strumenti del mestiere, pianifica, crea e gestisce strategicamente i contenuti perseguendo obiettivi e comunicando i valori del brand.

E’ bene affidarsi ad un addetto ai lavori che sappia arrivare alla mente, al cuore ed alle emozioni del proprio pubblico con metodo, costanza e creatività.

Scritto da Sonia Celenza